giovedì 27 novembre 2008

Appunti di archeologia

L’ARCHEOLOGIA come scienza storica

Le fonti sulle quali l’archeologia si basa sono i manufatti, come concetto di testimonianza materiale, solo se inseriti nel proprio contesto storico. Per riportare alla luce un qual cosa di storicamente importante si utilizzano gli scavi archeologici. Questi sono preceduti da una ricerca sul luogo dello scavo, articolata in tre fasi:
1) Si ricerca nelle fonti scritte o nei documenti d’archivio oppure in base alla toponomastica (nome) di un luogo informazioni riguardo al luogo che si sta per scavare.
2) Si utilizza la fotografia aerea che è uno strumento utile al rilevamento delle caratteristiche del terreno non facilmente percepibili al livello del suolo. Le fotografie, possono essere riprese verticalmente, o obliquamente. I migliori effetti si ottengono con fotografie scattate in diverse epoche dell'anno e spesso possono essere utili immagini scattate con luce radente al tramonto o all'alba. Si possono utilizzare tecniche di ripresa all'infrarosso (termografia) evidenziando le differenze termiche nel terreno.


I resti sepolti possono essere individuati a causa delle differenze di crescita nella vegetazione, che può essere ostacolata o rallentata nel suo sviluppo se crescono in corrispondenza di resti sepolti piuttosto che in zone con terreno più profondo. Inoltre la fotografia aerea a tappeto di una regione permette di individuare le grandi linee e l'orientamento delle suddivisioni agricole antiche (ad esempio la centuriazione romana), che spesso in pianura sono state conservate attraverso i secoli e hanno determinato l'orientamento delle vie di comunicazione antiche, spesso ricalcato da quelle moderne. Però gli allineamenti leggibili nelle fotografie possono avere anche origini naturali ed è sempre necessario un controllo al suolo.
3) Esame del terreno: individuazione con rilevatori di oggetti o costruzioni. Infatti il rilevatore invia onde elettromagnetiche sotto la superficie del terreno, queste se trovano un qualcosa inviano un picco di risposto al rilevatore. Questo sistema però è fallibile perché i picchi di risposta arrivano anche se vi sono rocce o simili sotto terra. Si può usare anche il metal detector.

A questo punto, eseguiti gli accertamenti si procede con lo scavo che di solito è stratigrafico. Questo è il metodo elaborato dall'archeologia per raccogliere e documentare i dati, disponibili in un determinato sito, riguardo alle attività umane che vi hanno avuto luogo e all'ambiente con cui hanno interagito. Il metodo è stato elaborato a partire dal concetto di stratigrafia individuato in geologia, per cui le rocce si depositano in strati sovrapposti, con quelle più antiche alla base e quelle via via più recenti che le vanno a coprire. In modo analogo gli strati di terreno che si erano via via depositati in un sito, permettevano di individuare la successione cronologica dei manufatti che vi erano rinvenuti.

Pavia: una realtà archeologica
Pavia fu fondata nel 89 a.C., era abitata dai Ligures o, successivamente dai Celti. I primi infatti vi si stanziarono nel IV sec. poi nel VI sec. arrivarono i Celti; queste due popolazioni non si omogeneizzarono mai. La città si chiamava Ticinum dal nome del fiume Ticinus. Nello stesso anno si fa un piano regolatore e, per priorità, prima si costruiscono case e fognature poi, molti anni dopo, si lastricano le strade. Questa città era storicamente importante, all'epoca Romana, ora non più si trovava vicino all’incrocio di Po e Ticino e perché era un grande crocevia da cui partivano strade che permettevano di spostarsi in tutta l’Italia. Proprio per questo vicino Pavia sono stati trovati molti miliari che indicavano le distanze da una città all’altra; vicino a questi sorgevano piccoli villaggi per la ristorazione, il pernottamento e per il riposo e la ferratura dei cavalli. Ma lungo le strade si trovavano anche grandi ville di dominus che si arricchivano con l’agricoltura. Ma anche il centro di Pavia aveva e ha strade ortogonali o cardini che incrociandosi formavano perimetri irregolari che delimitavano delle aree organizzate e sotto le quali erano costruite le fognature. Sotto Piazza della Vittoria c’era un Foro romano, magari una piazza (costruita all’ incrocio di due strade importanti), o una Zecca. Ma tutto ciò fu distrutto durante la costruzione del mercato coperto durante gli anni 30 del 900. Nessuna autorità competente se ne interessò tranne la Facoltà di Archeologia. Un altro segno della presenza romana si può trovare sotto quella Chiese che hanno delle vasche per i battesimi ad immersione. Probabilmente quelle vasche appartenevano alle terme che quindi si troverebbero sotto la Chiesa. Ancora nel 1800 si conosceva e si poteva vedere la chiara origine romana di Pavia, tanto che anche uno scrittore tale Opicino de Canistris ce ne parla in un suo libro ai giorni nostri questo non è più visibile.

5 commenti:

  1. Spero che questi appunti vi interessino...sono facoltativi, lo so, ma ormai li avevo preparati...

    RispondiElimina
  2. Mitica Francesca finalmente qualcuno che mi aiua e pubblica qualcosa! Complimenti continua così!

    RispondiElimina
  3. woooooooooooooow.....................
    mitica francy io nn li avevo manco presi gli
    appunti......

    RispondiElimina
  4. io li ho copiati tt dalla fra!!! ahah..

    RispondiElimina
  5. Wee...!! Io gli appuni li ho presi ma alla cazzo di cane... XDXD
    Brava Fra che hai scritto tutto questo!!
    Ps: Era mlt buona la tua torta gg..!! :)
    E' nato il mio cuginettooOOO!!!! :)
    Speriamo che domani nn si vada a school!! :P
    Tanti Baci
    Vostra Gaietta!!

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.